Periferia della città e dell'anima, l'anonimità, la mancanza di riferimenti, la non addomesticabilità dei luoghi che li rendono perciò dei non-luoghi.
Solo una siepe fitta a alta può oscurare la vista dell'esterno, a ricordare il proverbio:"occhio non vede, cuore non duole".
Questo è solo un esempio del quartiere "Terraglio" a Mestre, incastrato fra l'omonima statale per Treviso e la tangenziale per Padova, Trieste, Belluno.
domenica 25 novembre 2007
Periferie dell'anima
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Io penso che l'ambiente in cui viviamo ci possa apparire piacevole o sgradevole in base al nostro stato d'animo...non sono tanto i luoghi, così come li vediamo, ad incuterci malinconia, quanto piuttosto il nostro stato emozionale...riferiamo all'ambiete quello che noi viviamo dentro...allora ci sono luoghi bellissimi, come parchi ben curati, che ci possono apparire vuoti ed insignificanti e addirittura trasmetterci tristezza...ma non è il luogo che è triste ma solo noi...e così, allo stesso modo esistono luoghi sporchi che possiamo trovare accoglienti perchè magari ci ricordono un incontro importante...
Un caro saluto
mette tristezza
Posta un commento